Da Rumeno a Italiano: Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello General field: Arte/Letteratura Detailed field: Poesia e Prosa | |
Testo originale - Rumeno Leonardo da Vinci, Michelangelo si Raffaello erau cele trei impresionanti vapoare care legau porturile colorate, cu pestisori inotand in ulei incins si felii paradisiace de harbuz, ale Italiei, de portul lunar al mineralului New York. Pe peretii lor inalti, perforati de rotunde si modeste hublouri in partea inferioare, taiati de imense vitrine la nivelul puntilor superioare, in dreptul restaurantelor de lux, apele albastre, fermecate, ale Mediteranei se amestecau cu apele indiferente ale Oceanului Atlantic; pe coridoarele lor - inguste, turnate in linoleum si instrainate de neon in adanc, spatioase, ascunse sub moi mochete, scaldate, de ziua imblanzita in apa, sus - se amestecau vocabulele solare ale italianei cu sunetele topite unele intr-altele si simplificate ale fostei engleze; in restaurantele si salile lor de cinematograf, in cluburile si bisericile lor, se amestecau sperantele celor care au parasit Europa in cautarea unei lumi noi, fara trecut si fara saracie, cu deruta celor care s-au intors in Europa in cautarea mileniilor si saraciei carora le simt lipsa. (...) | Traduzione - Italiano Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello erano i nomi dei tre mastodontici transatlantici che congiungevano i porti variopinti d’Italia, con i suoi pescetti sfrigolanti nell’olio bollente e le paradisiache fette di cocomero, con il porto lunare della rocciosa New York. Sulle loro alte fiancate, perforate da rotondi e modesti oblò nella parte inferiore, sezionate invece da immense vetrate all’altezza dei ponti superiori, prospicienti i ristoranti di lusso, le acque azzurre, magiche, del Mediterraneo si mischiavano con quelle impassibili dell’Oceano Atlantico; lungo i loro corridoi – stretti, rivestiti di linoleum e resi spettrali dalle luci al neon, nei piani inferiori; spaziosi, nascosti sotto soffici moquette, bagnati dalla luce del giorno ammansita nell’acqua, nei piani superiori – le solari parole dell’italiano si mischiavano ai suoni – sciogliendosi, semplificati, gli uni negli altri – dell’inglese parlato un tempo; nei ristoranti e nelle sale cinematografiche, nei club e nelle chiese, s’incrociavano le speranze di coloro che abbandonarono l’Europa alla ricerca di un nuovo mondo, senza passato e senza povertà, con quelle sconcertate di coloro che invece ritornavano in Europa alla ricerca del passato millenario e della povertà di cui sentivano nostalgia. (...) |