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Punti PRO: 538, Risposte a domande: 345, Domande inviate: 8
Storico progetti
2 Progetti inseriti
Dettagli del progetto
Descrizione del progetto
Conferma
Translation Volume: 0 days Languages: Da Portoghese a Spagnolo
Antologia: Premio Margarida di Prata - 2004
Transcripción del portugués de siete documentales filmados entre los años sesenta y noventa: "Fray Tito", "Meninos da rua", "O relógio e a bomba", "Vala comum", "Em nome da razão", "A pedra da riqueza", "A margem da imagem"; y posterior traducción al español. Coletanea en DVD para América Latina, proyecto que la CNBB llamo "Antologia Premio Margarida de Prata 2004".
Cinema, Film, TV, Teatro
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Translation Volume: 0 days Languages: Da Spagnolo a Portoghese
Traduccion al portugues del sitio web de una famosa vitivinícola uruguaya
Traducción del sitio web de la famosa vitivinícola uruguaya Irurtia.
Vino/Enologia/Viticoltura
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Portfolio
Traduzioni di prova presentate: 2
Da Spagnolo a Italiano: 7th ProZ.com Translation Contest - Entry #5075
Testo originale - Spagnolo El fútbol soporta una maldición que a la vez es la salvación de jugadores, entrenadores y forofos compungidos por una derrota. Se trata de una actividad en la que no basta con ganar, sino que hay que ganar siempre, en cada temporada, en cada torneo, en cada partido. Un escritor, un arquitecto, un músico pueden sestear un poco tras haber hecho una gran novela, un maravilloso edificio, un disco inolvidable. Pueden no hacer nada durante un tiempo o hacer algo menor. Entre los primeros, que son los que más conozco, los hay que han pasado a ser buenos por decreto y hasta el fin de sus días gracias a una sola obra estimable escrita cincuenta años atrás. En el fútbol, por el contrario, no caben el descanso ni el divertimento, de poco sirve tener un extraordinario palmarés histórico o haber conquistado un título el año anterior. No se considera nunca que ya se ha cumplido, sino que se exige (y los propios jugadores se lo exigen a sí mismos) ganar el siguiente encuentro también, como si se empezara desde cero siempre, analogía del resultado inicial de todo partido. A diferencia de otras actividades de la vida, en el deporte (pero sobre todo en el fútbol) no se acumula ni atesora nada, pese a las salas de trofeos y a las estadísticas cada vez más apreciadas. Haber sido ayer el mejor no cuenta ya hoy, no digamos mañana. La alegría pasada no puede hacer nada contra la angustia presente, aquí no existe la compensación del recuerdo, ni la satisfacción por lo ya alcanzado, ni por supuesto el agradecimiento del público por el contento procurado hace dos semanas. Tampoco, por tanto, existen durante mucho tiempo la pena ni la indignación, que de un día para otro pueden verse sustituidas por la euforia y la santificación. Quizá por eso el fútbol sea un deporte que incita a la violencia, como decía Cabrera: pero no por las patadas, sino por la angustia. A cambio hay que reconocer que tiene algo inapreciable y que no suele darse en los demás órdenes de la vida: incita al olvido, lo que equivale a decir que a lo que no incita nunca es al rencor, algo que se aprende sólo en la edad adulta."
Traduzione - Italiano Marias, Javier, “Il recupero settimanale dell’infanzia”. Vita del fantasma.
“Il calcio patisce una maledizione che allo stesso tempo è salvezza dei calciatori, allenatori e tifosi compunti rammaricati per la sconfitta. Si tratta di un’attività dove vincere, non è sufficiente, ma, dove si deve vincere sempre, a ogni stagione, ogni torneo, le singole partite.
Uno scrittore, un architetto, un musico possono fare una pennichella dopo aver fatto, rispettivamente, un grande romanzo, un meraviglioso palazzo, un disco indimenticabile. Possono, per qualche tempo, non fare niente, oppure qualcosa ritenuta “minore”. Tra i primi, che sono quelli che conosco di più, ci sono alcuni che sono stati decretati bravi fino alla fine della loro vita, grazie un’opera apprezzabile scritta cinquant’anni prima.
Nel calcio, al contrario, non è possibile riposarsi o divertirsi per lunghi periodi. Serve poco avere una buona posizione nella classifica (storico delle conquiste) o avere conquistato un titolo l’anno precedente. Non si può dire mai “c’e l’abbiamo fatta”, bensì richiede (e gli stessi giocatori lo fanno a se stessi) vincere anche la prossima partita, come se si cominciasse sempre da zero, analogia con l’inizio di ogni partita. In antitesi ad altre attività della vita, nello sport (ma soprattutto nel calcio), nonostante le sale colme di trofei e le sempre pregiate statistiche, non si accumula ne tesaurizza. Essere stato il più bravo ieri non conta oggi, e non pensarci quanto conterà domani. La gioia di ieri non può fare niente per combattere l’angoscia del presente. Qui non è importante il compenso dei ricordi né la soddisfazione per i risultati già raggiunti, ne, naturalmente, il ringraziamento del pubblico per la felicità procurata due settimane fa.
Nemmeno, per tanto, esistono a lungo la pena o l’indignazione che di un giorno all’altro si possono sostituire per euforia e soddisfazione. Magari per questo motivo il calcio è uno sport che incita tanto alla violenza (come diceva Cabrera): ma non per i calci, ma per la angoscia. In cambio, si deve riconoscere che ha qualcosa d’inapprezzabile che di solito non si vede nella vita di ogni giorno: incita all’oblio, e questo equivale a dire che non incita mai al rancore, cosa che s’impara nell’età adulta”.
Da Italiano a Spagnolo: Milano, il leghismo che pesca a sinistra
Testo originale - Italiano Milano, il leghismo che pesca a sinistra
I dati confermano che anche gli elettori di sinistra hanno votato Lega. Il Prc è stordito, il Pd si rallegra, e i vincitori chiedono il Pirellone e la cacciata dei rom
Luca Fazio
Milano
Possiamo dire che l'accerchiamento leghista in Lombardia si è concluso a Opera, il piccolo comune a sud di Milano dove nel dicembre 2006 alcuni cittadini appiccarono il fuoco a un campo destinato ad accogliere trenta famiglie rom. Il leghista Ettore Fusco, agitatore di quel pogrom casereccio, condiviso da molti operesi di sinistra, e tollerato dal governo Prodi, è diventato sindaco. Un piccolo fatto da studiare: a Opera, dal 1945, ha sempre vinto il centrosinistra, fatta eccezione per un intermezzo forzitaliota ('95-'98). In tutta la Lombardia, in sintesi, è accaduta più o meno la stessa cosa, un caso Opera moltiplicato per centinaia di migliaia di voti: sono i cittadini che hanno abboccato all'amo della sicurezza e hanno avvertito la sinistra come troppo distante dai loro bisogni materiali.
E' questo uno dei temi più imbarazzanti della riflessione a sinistra: una parte degli elettori del Prc avrebbe votato Lega, e a Milano qualcuno ipotizza che nei quartieri popolari l'emorragia del voto «proletario» o «operaio» si aggirerebbe addirittura attorno al 3% (la Lega in città ha raddoppiato i consensi dal 5,2 al 12,3%). Un disastro cui sarà difficile porre rimedio nel breve periodo.
Rosi Mauro, fedelissima di Umberto Bossi, e segretario del Sindacato Padano, si esprime così, e non dice nulla di nuovo: «Certamente i lavoratori hanno capito che le battaglie che noi abbiamo portato avanti, trovandoci la porta sbattuta in faccia da Cgil-Cisl-Uil, erano sacrosante. E credo che abbiano compreso che la triplice, che ci voleva lasciar fuori dalle fabbriche, che ci ha osteggiato perché noi volevamo i contratti territoriali, ha impedito loro di difendere la cosa che più importa, la busta paga». Passando da una sicurezza all'altra, l'analisi fa ancora più male se a farla è il vicesindaco De Corato (An): «Basta vedere i dati per capire che la débacle della sinistra arriva soprattutto dalle periferie: da Quarto Oggiaro, Baggio, Gratosoglio, Musocco, ovvero da quelle aree abitate da fasce di popolazione che più hanno sofferto gli effetti di una politica buonista sull'immigrazione». Il primo a presentare il conto è il neo deputato leghista Matteo Salvini, che da anni agita razzismo a piene mani sui temi della sicurezza e che ieri ha osato chiedere una verifica al sindaco di Milano. «I milanesi - ha detto - non ne possono più di campi nomadi, delinquenti, insicurezza, e questo è un segnale anche per il sindaco Moratti». Per cui, «l'unico numero di campi nomadi, sia regolari sia irregolari, che vogliamo a Milano è zero. La giunta Moratti ha tre anni di tempo per fare quello che è avvenuto in città come Monza o Verona». Sarà dura anche per Berlusconi.
L'altra partita che si apre riguarda invece la presidenza del Pirellone nel caso in cui Roberto Formigoni vada a occupare un posto (a lui gradito) nel nuovo governo; ma anche qui i giochi sembrano fatti, come spiega Calderoli: «Vedo bene Roberto Castelli in pole position, non solo abbiamo chiesto la presidenza ma ci è stato anche risposto di sì». Si voterebbe il prossimo novembre. Di fronte a questo scenario, è imbarazzante l'euforia di alcuni esponenti del Pd per il risultato milanese (dal 28,9% al 33,6%). «La città più moderna e avanzata d'Italia - ha commentato Marilena Adamo, capogruppo del Pd a Palazzo Marino - ha capito la novità del progetto politico di Veltroni: è un buon segnale per il futuro». Maurizio Martina, neo segretario del Pd in Lombardia, azzarda una riflessione ancora più profonda: «La Lega nord ha fatto valere il suo essere forza di lotta e di governo con un'astuzia da riconoscere». Bravi.
E' ancora presto per pensare il futuro per i pochi esponenti della sinistra che ieri hanno abbozzato qualche riflessione a caldo. Al termine di una lunga e sofferta riunione della segreteria regionale del Prc lombardo, il segretario Alfio Nicotra ha indirizzato un messaggio agli iscritti per dire «non resta che rimboccarsi le maniche e ricominciare con una lunga marcia nella società». E ancora: «Abbiamo bisogno di una seconda rifondazione, un nuovo colpo d'ala, un nuovo gruppo dirigente che faccia della partecipazione del corpo militante non una declamazione ma una pratica coerente...Il progetto della Sinistra Arcobaleno è alle corde, ma la sua intuizione resta valida. Occorre portalo avanti in modo radicalmente diverso da come è stato condotto». Per Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del Prc, sempre sulle barricate per cercare di intercettare i cosiddetti ceti popolari slittati a destra, i due anni del governo Prodi «sono stati il colpo di grazia». Non si pronuncia sul che fare, ma suggerisce cosa bisogna evitare di fare. «La prima è la tentazione di attribuire il disastro alla cattiveria degli altri e non ai propri errori e insufficienze. La seconda è la concreta possibilità che lo stato delle cose produca semplicemente una sorta di deflagrazione della sinistra e una serie infinita di rese dei conti nelle stanze dei partiti. Ma una cosa è certa: un ciclo si è chiuso e la sinistra così com'è ha fatto il suo tempo». Come sarà? «Guarda, non lo so».
Traduzione - Spagnolo Milán, la Liga «pesca» a la izquierda
Los datos confirman que también electores de izquierda han votado a la Liga Norte.
El PCR (Partido Refundación Comunista) atónito, el PD (Partido Democrático) satisfecho, los vencedores reclaman la Presidencia de la Región Lombarda y la expulsión de los Rom.
Luca Fazio – Milán
Podemos decir que el circulo de la Liga Norte se cerró en Opera, pequeño municipio al sur de Milán, donde en diciembre del 2006 algunos ciudadanos incendiaron un terreno baldío destinado a acoger a treinta familias Rom (gitanos rumanos).
El militante de la Liga, Ettore Fusco, activista de aquel pogromo casero, apoyado por los trabajadores de izquierda y tolerado por el gobierno Prodi fue coronado intendente. Algo para pensar: desde 1945 en Opera siempre ha ganado el centro izquierda, a excepción de un intermezzo de Forza Italia (partido de Berlusconi) 1995-1998. En toda la Lombardia, en síntesis, sucedió algo similar, el caso de la ciudad de Opera multiplicado por centenares y millares de votos: fueron los ciudadanos que mordieron el anzuelo del “amo” de la seguridad y sintieron a la izquierda muy distante de sus necesidades materiales.
Para la izquierda este es uno de los temas màs embarazosos de la reflexión: una parte de los electores del PRC (Partido de la Refundación Comunista) habría votado por la Liga Norte, y en Milán algunos deliberan que en los barrios populares la «hemorragia» del voto «obrero» o «proletario» estaría en torno al 3% (la Liga en Milàn duplicó el consenso, del 5,2 al 12,3 %). Un desastre al que en breve tiempo serà muy difícil poner remedio.
Rosi Mauro, secretaria General del Sindicato Padano (Confederación de sindicatos autonomistas del Nord) y fiel a Umberto Bossi (fundador y líder de la Liga Norte) se expresaba de la siguiente manera, y no decía nada nuevo: «Seguramente los trabajadores entendieron que aquellas batallas que nosotros llevamos adelante, por las cuales sintieron cerrarse las puertas en la cara de la Cgil (Confederación General Italiana del Trabajo) de la Cisl (Confederación Italiana Sindicada de Trabajadores) y de la Uil (Unión Italiana del Trabajo) para nosotros eran sacrosantas. Y creo que han entendido que la triple (Cgil-Cisl-Uil), que nos ha combatido en nuestro intento por lograr contratos territoriales, les impedía defender la cosa más importante: el salario». Y pasando de una afirmación a otra, el análisis nos pone peor si al realizarlo es el viceintendente De Corato (Alianza Nacional): «Basta mirar los datos para entender que la debacle de la izquierda llega sobretodo de la periferia ... es decir, de aquellas áreas habitadas por la gente que sufrió directamente los efectos de una política indulgente con respecto a la inmigración».
El primero en hacerse sentir fue el neodiputado de la Liga Norte Matteo Salini, que desde hace años agita con racismo los abordajes sobre el tema de la seguridad, quien ayer osó hacerle una «demostración de fuerza» a la intendente de Milán (Letizia Moratti). «Los milaneses, dijo, ya no soportan más los campos nómade (asentamientos Rom), la delincuencia, la inseguridad; y esto ya lo ha advertido la intendente Moratti.» Por lo que «el único numero de campos nómade que queremos en Milán es cero. La junta Moratti tiene tres años de tiempo para hacer aquello que ya se hizo en ciudades como Monza o Verona.» La cosa estará difícil también para Berlusconi...
La otra partida que se abre tiene que ver con la presidencia del Pirelloni (así es llamado el Edificio Pirelli donde están las oficinas del Consejo y la Junta de la Región lombarda) en el caso en que Roberto Formigoni (actual Presidente de la Región Lombardía y exponente de la agrupación de Berlusconi, Pueblo de la Libertad –PdL-) ocupe un puesto (de su agrado) en el flamante gobierno; pero también aquí parece que esta todo «cocinado», como explica Calderoli (coordinador de la Secretaria Nacional de la Liga Norte): «Veo bien a Roberto Castelli (Liga Norte) en pole position; no solamente hemos pedido la presidencia (de la Region Lombardía), también nos han dicho que sí». Se votaría el próximo noviembre.
Frente a este escenario es desconcertante la euforia de algunos exponentes del PD (Partido Democrático) por el resultado en Milán (del 28,9% al 33,6%). «La ciudad más moderna y avanzada de Italia –comentó Marilena Adamo, líder del PD en la intendencia de Milán- ha entendido la novedad del proyecto político de Veltroni: es una buena señal para el futuro». Maurizio Martina, neosecretario del PD en Lombardia, arriesga una reflexión aún más profunda: «Hay que reconocerle a Liga Norte de haber hecho valer con astucia su doble carácter de fuerza de lucha y de gobierno». Bravos!
A decir de los pocos exponentes de izquierda que ayer esbozaron alguna reflexión sobre los hechos, aún es temprano para predecir el futuro. Al finalizar una larga y sufrida reunión de la secretaria regional del PRC lombardo (Partido de la Refundación Comunista), el secretario Alfio Nicola dirigió un mensaje a los inscritos en el que dijo: «no queda otra que remangarse y comenzar con una larga marcha en la sociedad». Y además «necesitamos una segunda refundación, nuevas ideas, un nuevo grupo dirigente que haga de la participación del cuerpo militante no una declamación, sino una practica coherente ... El proyecto de la Sinistra Arcobaleno (unión de Refundacion Comunista, Partido Comunista italiano, Izquierda Democrática y Federación Verde) está entre cuerdas, pero su creación aún es valida. Es necesario llevarla adelante de modo radicalmente distinto de como hasta ahora ha sido conducida.»
Según Luciano Muhlbauer, consejero regional del PRC, siempre en el intento de comprender a las llamadas clases populares deslizadas hacia la derecha, los dos años del gobierno Prodi «fueron el golpe de gracia». No se pronuncia acerca de qué hacer, pero sugiere qué es lo que hay que evitar. «Lo primero es la tentación de atribuirle el desastre a la malicia del adversario y no a las propias insuficiencias y errores. Lo segundo es la concreta posibilidad que el estado de cosas produzca una especie de deflagración de la izquierda y una serie infinita de rendiciones de cuenta al interno de cada partido. Pero una cosa es cierta: un ciclo se cerró, y la izquierda así como es termino su ciclo.» ¿Como sera? «Mirá, no sé.»
Il Manifesto, miércoles 16 de abril del 2008 (pag. 2)
Traducciòn: Mirta Diez
Da Italiano a Spagnolo (Istituto Dante Alighieri (Milano) Diploma di lingu) Da Italiano a Spagnolo (CILS - Certificazione di Italiano come Lingua Stra, verified) Da Portoghese a Spagnolo (UFRJ - CELPE-BRAS Certificado de Proficiência em , verified) Da Spagnolo a Portoghese (UFRJ - CELPE-BRAS Certificado de Proficiência em , verified)
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Soy una traductora uruguaya residente en Italia. Viví seis años en Rio de Janeiro donde me desempeñe como lectora y traductora portugués<>español para importantes empresas en el área de Seguros, Telecomunicaciones y Cine.
Tengo estudios en Ciencias Humanas y Sociales, y he trabajado como correctora y traductora en Brasil para estudiantes de doctorado en antropología, historia, sociología y psicología.
Traduzco hacia el español las lenguas de los países en los que he vivido durante varios años, lo que garantiza a mis clientes un conocimiento optimo de la lengua de partida. Ademas de mi continuo estudio de las lenguas extranjeras, estudio corrección en español para obtener un trabajo final correcto, con estilo y adecuado.
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