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Da Giapponese a Italiano - Tariffe: 0.10 - 0.15 EUR a carattere/27 - 40 EUR all'ora Da Inglese a Italiano - Tariffe: 0.07 - 0.10 EUR a parola / 24 - 33 EUR all'ora
Traduzione - Italiano Nell’esecuzione della cerimonia giapponese del tè è importante porsi con uno spirito di servizio reciproco, mettendosi premurosamente nei panni dell’altro.
La cortesia è il trasmettersi l’un l’altro questo spirito per acquisire fiducia reciproca, ed è con parole cortesi che nascono e si mantengono buone relazioni umane.
Tuttavia recentemente, dimentichi di queste parole, ci si atteggia prostrandosi in profondi inchini, spesso si usano inutili formalità senza metterci il cuore. Ci sono famiglie in cui non si riesce ad avere la cortesia tra genitori e figli.
Questa tendenza a perdere l’aspetto originario dell'umanità che si incontra spiritualmente tramite la cortesia, è davvero deplorevole .
Esiste un’espressione giapponese che recita: 「一挨一拶」(ichiai issatsu).
Nelle discussioni Zen essa ha un importante significato ascetico: il conoscere l’altro tramite la cortesia di ogni giorno.
「挨」(ai) significa “aprire, premere, avvicinarsi, approssimarsi”, anche 「拶」(satsu) ha il significato di “avvicinarsi, approssimarsi”, 「一」(ichi) ha il significato di “uno, un po’, per prima cosa”.
Potrebbe essere resa come “aprirsi un po’, avvicinarsi un po’ ” od anche “per prima cosa aprirsi ed avvicinarsi”.
Infatti, il mettersi in contatto reciproco aprendo i propri cuori, consente di accettarsi e fidarsi a vicenda.
La cerimonia del tè dà molta importanza alle relazioni umane e la cortesia è alla base della sua esecuzione.
Il riuscire ad essere cortesi spontaneamente costituisce le fondamenta per l’ordinamento di una società umana dove le persone posseggano l’aspetto originario dell’umanità.
Nel mondo d’oggi che si occupa di ragionamenti come l’utilitarismo, il razionalismo o la meritocrazia, la cortesia oltre a non dare molti vantaggi tende a essere deliberatamente ignorata venendo considerata una gran seccatura.
Cerchiamo ora, ancora una volta, di riflettere sulle parole di ammonimento del famoso monaco dell’epoca Edo, il maestro Zen Shidō Munan: “L’origine di ogni cosa sta nella fiducia, l’origine della perdita della fiducia sta nella conoscenza”.