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Da Inglese a Italiano: Carousel Fraud General field: Affari/Finanza Detailed field: Affari/Commercio (generale)
Testo originale - Inglese There is a fundamental difference between the EU ETS and the emissions trading scheme as envisaged under the Kyoto Protocol. In the latter case, emissions trading is to occur between the Parties to the protocol at the level of the states. Under the EU ETS trading is to occur between individual emitters which comprise 11,428 installations EU member states.
Therefore, only installations belonging to one of four broad sectors (energy activities, production and processing of ferrous metals, mineral industry, pulp and paper), which are listed in the Directive and which exceed a sector-specific threshold, are subjected to emissions trading. In this regime, the EU Member States have three important tasks. First, they have to decide the quantity of emissions that should be allocated to the installations participating in the ETS. Second, they have to draw up a list of all installations which are subject to emissions trading. Third, they have to decide how to allocate the total quantity to individual installations. The Directive sets some general rules according to which the allocation has to be made, but there is substantial scope for national priorities. These decisions have to be set down in a national allocation plan (NAP).
Traduzione - Italiano C'è una differenza fondamentale tra l'EU-ETS e il regime di emissioni come previsto nell'ambito del protocollo di Kyoto. In quest'ultimo caso, lo scambio di emissioni si verifica tra le parti del protocollo a livello degli Stati. Nel sistema EU-ETS gli scambi si verificano tra singoli emettenti che comprendono ben 11.428 installazioni negli Stati Membri dell’UE.
Pertanto, solo gli impianti appartenenti ad uno dei quattro grandi settori (attività energetiche, produzione e trasformazione di metalli ferrosi, industria minerale, cellulosa e carta), elencati nella Direttiva e che superano una certa specifica soglia di settore, sono sottoposti allo scambio delle emissioni. In questo regime, gli Stati Membri dell'UE hanno tre compiti importanti. In primo luogo, devono decidere la quantità delle emissioni che deve essere allocata nelle installazioni che partecipano all’ETS. In secondo luogo, devono redigere un elenco di tutti gli impianti che sono oggetto di scambio delle emissioni. In terzo luogo, devono decidere come allocare la quantità totale nelle singole installazioni. La Direttiva stabilisce alcune regole generali secondo le quali l’allocazione deve essere fatta, ma c'è comunque notevole spazio per le priorità nazionali. Queste decisioni devono essere stabilite in un piano nazionale di assegnazione (NAP).
Da Inglese a Italiano: A. 1. Short-Horizon Returns General field: Affari/Finanza Detailed field: Finanza (generale)
Testo originale - Inglese In the pre-1970 literature, the common equilibrium-pricing model in tests of stock market efficiency is the hypothesis that expected returns are constant through time. Market efficiency then implies that returns are unpredictable from past returns or other past variables, and the best forecast of a return is its historical mean.
The early tests often find suggestive evidence that daily, weekly, and monthly returns are predictable from past returns. For example, Fama (1965) finds that the first-order autocorrelations of daily returns are positive for 23 of the 30 Dow Jones Industrials and more than 2 standard errors from 0 for 11 of the 30. Fisher's (1966) results suggest that the autocorrelations of monthly returns on diversified portfolios are positive and larger than those for individual stocks. The evidence for predictability in the early work often lacks statistical power, however, and the portion of the variance of returns explained by variation in expected returns is so small (less than 1% for individual stocks) that the hypothesis of market efficiency and constant expected returns is typically accepted as a good working model.
In recent work, daily data on NYSE and AMEX stocks back to 1962 [from the Center for Research in Security Prices (CRSP)] makes it possible to estimate precisely the autocorrelation in daily and weekly returns. For example, Lo and MacKinlay (1988) find that weekly returns on portfolios of NYSE stocks grouped according to size (stock price times shares outstanding) show reliable positive autocorrelation. The autocorrelation is stronger for portfolios of small stocks. This suggests, however, that the results are due in part to the nonsynchronous trading effect (Fisher 1966). Fisher emphasizes that spurious positive autocorrelation in portfolio returns, induced by nonsynchronous closing trades for securities in the portfolio, is likely to be more important for portfolios tilted toward small stocks.
To mitigate the nonsychronous trading problem, Conrad and Kaul (1988)
examine the autocorrelation of Wednesday-to-Wednesday returns for sizegrouped portfolios of stocks that trade on both Wednesdays. Like Lo and MacKinlay (1988), they find that weekly returns are positively autocorrelated, and more so for portfolios of small stocks. The first-order autocorrelation of weekly returns on the portfolio of the largest decile of NYSE stocks for 1962-1985 is only .09. For the portfolios that include the smallest 40% of NYSE stocks, however, first-order autocorrelations of weekly returns are around .3, and the autocorrelations of weekly returns are reliably positive out to 4 lags.
Traduzione - Italiano Nella letteratura precedente al 1970, il modello comune di equilibrio dei prezzi nei test di efficienza dei mercati azionari si basa sull'ipotesi che i rendimenti attesi siano costanti nel tempo. L'efficienza dei mercati implica quindi che i rendimenti non siano prevedibili in base ai rendimenti passati o ad altre variabili passate e che la migliore previsione di un rendimento sia la relativa media storica.
I primi test individuano spesso prove significative del fatto che i rendimenti giornalieri, settimanali e mensili siano prevedibili in base ai rendimenti passati. Ad esempio, Fama (1965) trova che le autocorrelazioni di prim'ordine dei rendimenti giornalieri siano positive per 23 dei 30 titoli Dow Jones Industrials, con più di 2 errori standard da 0 a 11 per questi 30. I risultati di Fisher (1966) suggeriscono che le autocorrelazioni dei rendimenti mensili dei portafogli diversificati siano positivi e più grandi di quelli per i singoli titoli. Tuttavia, l'evidenza di prevedibilità dei primi lavori spesso manca di potenza statistica; inoltre, la porzione di varianza dei rendimenti spiegata dalla variazione dei rendimenti attesi è così piccola (meno dell'1% per le singole azioni) che l'ipotesi di efficienza dei mercati e di costanza dei rendimenti attesi viene generalmente accettata come buon modello di lavoro.
In un recente lavoro, i dati giornalieri sui titoli NYSE e AMEX del 1962 [forniti dal Center for Research in Security Prices (CRSP)] permettono di stimare con precisione l'autocorrelazione dei rendimenti giornalieri e settimanali. Ad esempio, Lo e MacKinlay (1988) trovano che i rendimenti settimanali di portafogli di titoli NYSE raggruppati in base alla grandezza (prezzo delle azioni per azioni in circolazione) mostrino un'autocorrelazione positiva affidabile. L'autocorrelazione è più forte per i portafogli di piccoli titoli azionari. Questo suggerisce, tuttavia, che i risultati siano dovuti in parte all'effetto della negoziazione asincrona (Fisher 1966). Fisher sottolinea che l'autocorrelazione positiva falsa dei rendimenti di un portafoglio, indotta dalla chiusura asincrona della negoziazione di titoli del portafoglio, è probabilmente di maggiore importanza per i portafogli con sbilanciamento verso i piccoli titoli azionari.
Per mitigare il problema della negoziazione asincrona, Conrad e Kaul (1988) esaminano l'autocorrelazione dei rendimenti da mercoledì a mercoledì per i portafogli raggruppati per dimensioni e commercializzati entrambi i mercoledì. Come Lo e MacKinlay (1988), essi riscontrano che i rendimenti settimanali sono autocorrelati positivamente, in maniera ancora più evidente per i portafogli di piccoli titoli azionari. L'autocorrelazione di prim'ordine dei rendimenti settimanali sul portafoglio del più grande decile di titoli NYSE nel periodo 1962-1985 è solo dello 0,09. Tuttavia, per i portafogli che includono il valore minimo del 40% dei titoli NYSE, le autocorrelazioni di prim'ordine dei rendimenti settimanali sono pari allo 0,3 circa, mentre le autocorrelazioni dei rendimenti settimanali sono affidabilmente positive su 4 ritardi.
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Titoli di studio per la traduzione
Master's degree - Università Politecnica delle Marche
Esperienza
Anni di esperienza: 12 Registrato in ProZ.com: Apr 2013.
Credenziali
Inglese (Educational Testing Service - TOEFL, verified) Inglese (Università degli studi di Macerata) Da Inglese a Italiano (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti)
ENGLISH TO ITALIAN
SPANISH TO ITALIAN
FRENCH TO ITALIAN
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