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Qualcuno conosce la IATI? Perché parlano di albo professionale dei traduttori?
Thread poster: Giuseppina Gatta, MA (Hons)
María José Iglesias
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Albo di un'associazione? Nov 7, 2006


Se volete sapere di più sul conto del prof. D'Aurizio, controllate il suo sito privato www.luigidaurizio.com
Il prof. in questione è in pensione e non ha bisogno di fare carriera, e se è ancora sulla breccia lo è esclusivamente per promuovere la professione (cosa che a quanto pare voi non fate).


Meno male che ci deve essere solidarietà fra colleghi.
Che bel ambiente ....


se avete bisogno di dire cose sgradevoli, almeno controllate quello che dite prima di scrivere a sproposito)



Gianfranco! Quando vuoi istituiamo noi una nuova Associazione e così possiamo dire che apparteniamo al suo "Albo" Professionale!!! Magari assieme anche a Giusi come Presidente!

Scherzi a parte e visto che Stefania pubblicizza questa associazione e il sito "privato" (privato???) del suo fondatore, vorrei dire che trovo semplicemente ridicolo che un traduttore fondi un'associazione (che a quanto sembra conta appena su una sessantina di membri disposti a lavorare come traduttori) che si presenti nel proprio sito come appartenente all'ALBO PROFESSIONALE della stessa associazione, la cui sigla, fra l'altro, risponde a un nome che è scritto metà in italiano e metà in inglese.
Quindi, se il nome dell'associazione suscita qualche diffidenza o perplessità in alcuni colleghi, ciò mi sembra più che normale.
Come normale mi sembra che in un foro come questo possiamo commentare con semplicità qualunque nostra perplessità o dubbio senza che nessuno debba saltarci addosso con affermazioni come quelle di cui sopra.

Le affermazioni di Stefania, in tal senso, mi sembrano fuori luogo e sproporzionate.

Ad ogni modo, se permettete, e giusto per rimanere nell'argomento del thread, un "albo professionale" è completamente un'altra cosa, molto diversa dall'ELENCO di soci che di solito un'associazione professionale privata presenta nel proprio sito web per offrire in rete una maggiore visibilità ai membri paganti.

Ripeto quindi per chiarezza che in questo caso (come in quello delle altre associazioni italiane) si tratta quindi semplicemente di un elenco, e non di un albo.
Utilizzare questo termine a mio avviso crea confusione ed è errato.
Un'altra cosa è se vi sembra più professionale chiamarlo così o se pensate con ciò di avere un maggiore prestigio presso i vostri clienti... A me sembra sinceramente ridicolo.

Se per caso qualcuno non lo sa o è un po' confuso, solo ricordare che in Italia non esiste né probabilmente esisterà mai un albo professionale dei traduttori e che le tariffe sono altresì libere nel libero mercato italiano (e internazionale).



[Editado a las 2006-11-07 15:45]


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Albo Prozfessionale ;) Nov 7, 2006

María José Iglesias wrote:

Ad ogni modo, se permettete, e giusto per rimanere nel tema del thread, un albo professionale è un'altra cosa, molto diversa dall'ELENCO di soci che di solito l'associazione presenta nel proprio sito web come visibilità per certi tipi di clienti che potrebbero rivolgersi ad una Associazione in cerca del professionista che fa per loro.
Comunque, questo non è un albo.
Se vi sembra più professionale chiamarlo così, a me sembra semplicemente più ridicolo.

Se per caso qualcuno non lo sa o è un po' confuso, in Italia, per fortuna, gli albi non esistono.


Sono assolutamente d'accordo con Maria Josè; a prescindere da presunta buona o malafede e senza fare apprezzamenti personali, checché ne pensi Stefania, il mio thread aveva l'unico scopo di evidenziare quanto tale sito confonda ancora di più le acque già ben confuse della nostra professione e utilizzi termini non appropriati, come Albo professionale, che non può essere istituito da nessuna associazione privata.
Sono costretta a citare nuovamente e commentare quanto scritto nel sito:

I nostri Diplomi di Qualifica conseguiti on line sono titoli riconosciuti da I.A.T.I. e includono l’iscrizione automatica, gratuita e permanente all’Albo Professionale della Associazione.

Ecco un bell'esempio di autoreferenzialismo spinto. Diplomi rilasciati e riconosciuti dalla stessa scuola, Albo istituito dall'associazione e iscrizione automatica all'Albo istituito dalla scuola. Non è straordinario?


Scopi della Associazione
- Rilasciare la tessera di associazione.
- Disporre di un elenco aggiornato di coloro che esercitano la professione.
- Divulgare il Codice di Deontologia Professionale.

Non mi sembrano punti programmatici di particolare interesse...Mi pare che lo facciano tutte le associazioni degne di tale nome

- Documentare l’anzianità professionale degli iscritti.

Non vedo perché lo debba fare un'associazione Posso benissimo farlo io in base alla data di pubblicazione dei libri tradotti, apertura partita IVA, fatture ecc.

- Fissare le tariffe a seconda delle lingue e del grado di difficoltà.
- Favorire l’osservanza delle tariffe e il rispetto del Codice di Deontologia professionale.

Come fa quest'associazione ad arrogarsi tale capacità? E' impossibile e affermare il contrario mi sembra come minimo ridicolo, ingenuo e fuorviante.


- Inviare via e-mail ai nuovi iscritti guidelines sulle vie da seguire per ottenere incarichi di traduzione e interpretazione freelance, e per accedere al mondo del lavoro del traduttore- interprete dipendente, pubblico e privato.
- Assistere, supportare, consigliare, e informare via e-mail i propri iscritti su quesiti di qualsiasi genere inerente la professione.
- Inoltrare agli iscritti interessati le eventuali offerte di lavoro o di collaborazione freelance provenienti da società di ricerca e selezione del personale, società di revisione, agenzie di traduzione, aziende pubbliche e private, ecc.


Ma queste non sarebbero attività che un qualsiasi traduttore professionista che si rispetti deve svolgere in proprio?!?



- Promuovere, intensificare, e stabilire rapporti di collaborazione a livello nazionale e internazionale con organizzazioni similari.

- Svolgere qualsiasi attività che possa essere ritenuta utile alla professione come seminari, pubblicazioni, convegni, conferenze, dibattiti, corsi di formazione, ecc.

C'era davvero bisogno di un'altra associazione con quattro gatti?
Non bastavano quelle già esistenti?

Quando qualcuno mi darà risposte sensate a questi interrogativi, allora potrò riconsiderare la questione.

Ciao


[Edited at 2006-11-07 15:01]


 
Daniele Martoglio
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Nulla è casuale.. ;) Nov 8, 2006

María José Iglesias wrote:

...della stessa associazione, la cui sigla, fra l'altro, risponde a un nome che è scritto metà in italiano e metà in inglese.


Nulla è casuale.. C'è scritto IATI e leggi AITI.. Bisognava usare le lettere AI, e l'unica cosa che andava bene erano le stesse 2 parole in inglese...

Ricordo tempo fa osservai la scatola di un prodotto di una nota ditta fi Hi-Fi, e per alcuni minuti qualcosa non mi convinceva. Ci misi MOLTO tempo per capire che il nome era leggermente diverso...

In quel modo il cliente se ne accorge quando ha già comprato il prodotto, e il produttore non ha infranto la legge, perchè NON ha usato il marchio di un altro produttore. Ha solo usato gli strani meccanismi del cervello umano...

Del resto quanti di noi, leggendo il titolo del post di Giuseppina, si sono domandati: "E chi non conosce l'AITI? Certo che la conosco. Perchè Giuseppina fa questa domanda?"

Daniele, Segretario Generale dell'OMU...









..."Organizzazione Mediatori Universali".


[Edited at 2006-11-08 08:56]


 
manuke_
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iati... Nov 26, 2006

Salve a tutti !
Volevo soltanto verificare se qualcuno partecipa ancora al forum... io ho scoperto la Iati solo alcuni giorni fa (sono stata all'estero per alcuni anni) e mi chiedevo se nel frattempo le cose non siano cambiate in Italia..
Le mie brevi ricerche dicono di no... ma la speranza è l'ultima a morire.

Ciao ciao


 
María José Iglesias
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Niente albi Nov 26, 2006

Se le cose sono cambiate? Rispetto a cosa? Rispetto agli albi?
No, per fortuna. Non ci sono albi di traduttori in Italia. Non ne avrebbe alcun senso. E quello che in quell'associazione viene chiamato impropriamente "albo" non è altro che un elenco degli iscritti.
Non so se tu ti riferisca a questo.
Ciao.

[Editado a las 2006-11-26 21:44]


 
manuke_
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ciao a tutti :) Nov 27, 2006

ciao Maria,
si mi riferivo agli albi e comunque, c'è un'altra cosa che non mi è chiara: nella lettera che ho ricevuto in risposta dalla Iati, a seguito dell'Entry Test, ho trovato questo:

- A fine corso previo esame finale di qualifica e per ricevere la seguente documentazione via posta prioritaria:
- Diploma;
etc...


Ora mi chiedo, ed è la cosa più importante per me, è un Diploma?
Cioè, è valido?
Non conosco bene il mondo de
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ciao Maria,
si mi riferivo agli albi e comunque, c'è un'altra cosa che non mi è chiara: nella lettera che ho ricevuto in risposta dalla Iati, a seguito dell'Entry Test, ho trovato questo:

- A fine corso previo esame finale di qualifica e per ricevere la seguente documentazione via posta prioritaria:
- Diploma;
etc...


Ora mi chiedo, ed è la cosa più importante per me, è un Diploma?
Cioè, è valido?
Non conosco bene il mondo della Traduzione, ma sono consapevole della pericolosità di Internet

Ho anche contattato l'università di roma, mi sono informata sui corsi e sono tentata, ma non sono più una ragazzina, 3 anni sono veramnte impegnativi e vorrei comunque non rinunciare ad una passione che ho scoperto solo adesso!

Grazie in anticipo
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María José Iglesias
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Non possono rilasciare diplomi che abilitino alla professione Nov 27, 2006

Infatti le associazioni non possono al momento attuale rilasciare certificazioni per l'abilitazione alla professione, se è questo che intendi.
(Caso mai potrebbero rilasciare una sorta di certificato di frequenza on-line ai loro corsi)

A quel punto, la mia opinione è che se vuoi formarti e avere un Diploma, è meglio se ti rivolgi all'università.

Non credo che nessuna associazione sia in grado di insegnare nessuno a tradurre. E comunque non esistendo un albo uf
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Infatti le associazioni non possono al momento attuale rilasciare certificazioni per l'abilitazione alla professione, se è questo che intendi.
(Caso mai potrebbero rilasciare una sorta di certificato di frequenza on-line ai loro corsi)

A quel punto, la mia opinione è che se vuoi formarti e avere un Diploma, è meglio se ti rivolgi all'università.

Non credo che nessuna associazione sia in grado di insegnare nessuno a tradurre. E comunque non esistendo un albo ufficiale di traduttori, non si è ufficialmente certificati in nessuna maniera partecipando a nessun corso o master.

Non so, in questo contesto, a cosa tu ti riferisca quando dici che la speranza è l'ultima a morire...

Se provi a spiegarti un po' meglio, se sono in grado, posso provare a risponderti.


[Editado a las 2006-11-27 14:05]
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Obbligo di osservanza? Nov 27, 2006

Vedo anche che nonostante il garante della concorrenza abbia espressamente proibito qualche anno fa alle associazioni di categoria di mostrare nei propri siti riferimenti alle tariffe dei traduttori (siamo in un libero mercato), la suddetta associazione si permette invece di pubblicarle e, anzi, obbliga ai suoi membri ad osservarle:

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Vedo anche che nonostante il garante della concorrenza abbia espressamente proibito qualche anno fa alle associazioni di categoria di mostrare nei propri siti riferimenti alle tariffe dei traduttori (siamo in un libero mercato), la suddetta associazione si permette invece di pubblicarle e, anzi, obbliga ai suoi membri ad osservarle:

http://www.centroculturaleinternazionale.com/pagex.asp?cat=11&action=1&style=1



[Editado a las 2006-11-27 15:20]
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Aur
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se fosse istituito un albo sarebbe peggio Mar 30, 2007

Giuseppina Gatta wrote:

sono dei furbi: fra l'altro tengono dei cosiddetti master di traduzione a 800 euro a botta, con la promessa, neanche tanto velata, che poi ti faranno trovare lavoro.
Sicuramente "loro" lo trovano, il lavoro, a spese degli ingenui...
ciao
Giusi

non mi stupisce leggere quanto hai scritto e sono convinta che se fosse istituito l'albo questo mercimonio aumenterebbe all'inversomile.Su questo forum sento molte persone parlare della necessità di istituire l'albo dei traduttori, ma vorrei dire che queste richieste vengono avanzate da coloro che hanno interessi di Lobby. Bisogna stare molto attenti di fronte a proposte di questo tipo, che sono appannaggio di coloro che vantano rendite di posizione, ma che trovano d'accordo anche persone del tutto ingenue. Questa è una professione libera e come tutte le professioni libere deve essere regolamentata dal mercato. Laddove si costituisse un albo ciò andrebbe a vantaggio solo di alcuni .
Del resto, per diventare interprete dei tribunali è richiesto il diploma alla scuola per traduttori ed interpreti (e già qui avrei il mio bel da dire) Comunque, sono una laureata in Giurisprudenza ed in studi comparatistici. Con la prima laurea mi pulisco il c... a causa dell'esistenza dell'ordine degli avvocati, che mi ha impedito di diventare tale :a me come ad altri migliaia di bravissimi praticanti con tanto di CLIENTELA contenta e soddisfatta ,a cui sono state tagliate le gambe (chiaramente dallo stesso Ordine/Albo degli avvocati) ed ora vorrei lavorare come traduttrice, ma vedo che non è facile....

[Edited at 2007-03-30 15:25]

[Edited at 2007-03-30 15:26]

[Edited at 2007-03-30 15:28]


 
Gabi Ancarol (X)
Gabi Ancarol (X)
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Che cosa? Mar 30, 2007

Aur wrote:

Del resto, per diventare interprete dei tribunali è richiesto il diploma alla scuola per traduttori ed interpreti (e già qui avrei il mio bel da dire)


E da quando, scusa?

Gabi


 
Mehehe86
Mehehe86
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ok, this is funny... Apr 6, 2007

Leggevo questa discussione e pensavo: "Mettono in discussione la AITI?"

Poi arrivo al post di Daniele Martoglio...

Daniele Martoglio wrote:

Nulla è casuale.. C'è scritto IATI e leggi AITI..


e qui la rivelazione eheh! In effetti è difficile pensare che non ci sia un po' di volontaria ambiguità nella scelta del nome.

Non significa necessariamente che il fondatore o i soci di questa IATI siano dei "furbetti", però per quanto mi riguarda diffido per istinto di associazioni o simili che offrono servizi a pagamento se non c'è la massima trasparenza.

Sarà la sindrome dello squattrinato che ha paura di sperperare...!


 
Silvia Prendin
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Nomi Apr 6, 2007

Allora questo vale un po' per tutti...
AITI, IATI (ce ne sono due), ITI, ATA, ANITI...


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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La cosa che mi dà più fastidio... Apr 6, 2007

...è proprio la dispersione, il fatto che esistano tante associazioni, più o meno piccole, più o meno organizzate, più o meno simili, mentre sarebbe il caso, soprattutto in una professione come la nostra, misconosciuta e bistrattata, soprattutto in una nazione come la nostra, di unirsi e lasciare perdere i particolarismi, in modo da avere un po' più di voce in capitolo.

Ritengo sia un sogno destinato a non avverarsi mai...


 
Lisanzio
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Perche' questo astio? Mar 22, 2011

Mi sono iscritto da poco a questo sito e sto considerando di fare un corso online IATI anche se alcuni dei vostri commenti mi hanno un po' frenato finora.
Non riesco a capire l'ostilita' verso la IATI. Ho letto commenti di chi disprezza questa Associazione dicendo che si tratta di furbi, che vogliono fare del business etc.
Eh certo questa parola del demonio "business"! Questa immoralita' di chiedere soldi in cambio di servizi.
C'e' chi e' disposto a pagare per corsi o master o
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Mi sono iscritto da poco a questo sito e sto considerando di fare un corso online IATI anche se alcuni dei vostri commenti mi hanno un po' frenato finora.
Non riesco a capire l'ostilita' verso la IATI. Ho letto commenti di chi disprezza questa Associazione dicendo che si tratta di furbi, che vogliono fare del business etc.
Eh certo questa parola del demonio "business"! Questa immoralita' di chiedere soldi in cambio di servizi.
C'e' chi e' disposto a pagare per corsi o master online e quindi dove e' il problema?
In altri Stati piu' moderni come gli USA non si porrebbero il problema, non farebbero queste polemiche.
E' un'associazione che offre servizi online a pagamento, tutto qua.

Ci si attacca alla parola Albo, ma mi pare di capire che sia un Albo dell'associazione. Forse la IATI usa le parole in modo furbesco, e' vero. Ma non vedo inganni, e' tutto chiaramente scritto nel loro sito, difficile fraintendere e credere che sia un'associazione che si spaccia per ufficiale.
Io che non sono ancora nell'ambiente della traduzione ho capito subito facendo due ricerche che le associazioni riconosciute sono altre (AITI, ATA etc). Figuriamoci se non lo capisce chi e' piu' addentrato di me nell'ambiente.
Non so, io ritengo poco corretto l'atteggiamento di chi e' sempre contro qualche buona iniziativa tirando fuori le espressioni come: e' solo un business.
Ovvio, cosa dovrebbe essere, beneficenza? Quale scuola o universita' offre insegnamenti gratis?
Cordialmente
Luca



[Edited at 2011-03-22 16:06 GMT]

[Edited at 2011-03-22 16:08 GMT]
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Mariella Bonelli
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Vecchia discussione Mar 22, 2011

Lisanzio, ti faccio solo presente che si tratta di una discussione di 4 anni fa. Niente di male nel riaprirla, te lo dico solo nel caso in cui non te ne fossi accorto.

 
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